martedì 23 settembre 2025

Split, Croazia, Digital Tools for Cultural Heritage Education, 6-13 Luglio 2025

Dopo l’esperienza dello scorso anno a Galway, quest’anno ho partecipato nuovamente all’ ERASMUS+, a Split, in Croazia, dove ho seguito il corso metodologico Digital Tools for Cultural Heritage Education dal 7 al 12 Luglio. Sono partita domenica 6 Luglio alle 11,00 del mattino, e dopo un lungo viaggio che da Cagliari è passato per Amsterdam, sono arrivata a  Split alle 19,00. Trovare le coincidenze dalla Sardegna è in alcuni casi complicato, ma con un po’ di pazienza si trova poi sempre una soluzione. 

Split è la seconda città croata, la più grande della costa dalmata, con un porto attivo e una produzione industriale intensa. La città sorge su una vasta penisola che si protende dalla terraferma alla verde collina di Marjan. Ma il vero cuore della città è la città vecchia, fusa in un tutt’uno con  lo splendido palazzo di Diocleziano, sito UNESCO patrimonio dell’umanità. Davanti al palazzo la lunga Riva, sottratta al mare, è una lunga passeggiata tra ristoranti e panchine che guardano il porto. L’atmosfera è frizzante e piacevole, subito mi senso a mio agio ed entusiasta all’idea di essere qui…



 

7 Luglio, primo giorno di corso


La sede del corso, organizzato dall’Europa Teacher Academy, si svolge all’interno di un palazzo storico all’inizio della Riva, in pieno centro. La scuola è piccola, suddivisa in una zona d’ingresso con tavolini e poltrone, e 5 classi. Durante la pausa a metà mattina ci verranno sempre offerti caffè, the e biscotti tipici: l’ambiente è davvero cordiale e accogliente. Un angolo è dedicato ad una grande bacheca di sughero dove si possono lasciare i contatti della propria scuola e dei propri referenti per creare connessioni tra i vari istituti e trovare partner per  job shadowing e future mobilità ERASMUS. 


   


La mattina del primo giorno c’è stata la presentazione da parte della nostra insegnante del corso e del sistema scolastico croato, della Croazia in generale, con un focus poi su Split. Successivamente ogni partecipante ha presentato a sua volta il proprio Paese e la propria scuola. La classe è variegata: 12 insegnanti da 6 Paesi europei differenti: Spagna, Germania, Bulgaria, Polonio, Portogallo e Italia. È stata una mattina volta a conoscerci e a comprendere come funzionerà il corso, che si svolgerà sia in aula che in spazi aperti e chiusi della città. Siamo tutti collegati ad un padlet che viene aggiornato giornalmente e nel quale raccoglieremo tutti i nostri lavori.


La sera la Teacher Academy ha organizzato una visita culturale della old town e del Diocletian palace, piacevole e soprattutto utilissima per orientarsi e prendere confidenza con le strette vie labirintiche di Split. La città è in pieno fermento da alta stagione e pullula di turisti, le temperature sono caldissime e il chiacchiericcio delle persone invade ogni vicolo, ma non si può rimanere indifferenti di fronte alla sua bellezza architettonica e alla vivacità delle sue strade.



   
                                                      

8 Luglio, secondo giorno di corso


La giornata si apre con un’attività icebreaking attraverso la conoscenza del funzionamento e l’utilizzo di Wordart in classe; successivamente la lezione si è spostata all’aperto, tra le vie della città vecchia, per una treasure hunt con l’app Actionbound. Ci hanno diviso in squadre e abbiamo svolto di persona la nostra caccia al tesoro: è stato divertentissimo! Questa è un’app che unisce il gioco alla conoscenza dei luoghi e del patrimonio artistico e culturale. Una volta terminata la nostra missione, siamo tornati in aula  e ci hanno spiegato come utilizzare l’app. 


Nel pomeriggio ho visitato con i colleghi spagnoli il Krka National Park, uno dei parchi più frequentati della Croazia, formatosi intorno al corso del fiume Krka, che dalla sua sorgente taglia una profonda gola, lanciandosi in spettacolari cascate. Il progetto ERASMUS ha come obiettivo anche l’arricchimento attraverso la conoscenza e la condivisione delle diverse culture europee e la cooperazione tra diversi paesi e unire all’attività in classe quelle outdoor è il miglior modo per comprendere le caratteristiche e le abitudini del paese che ci ospita, i suoi ambienti, la sua gente. Della Croazia si imparano subito due cose: i momenti di pausa caffè sono sacri e la vita va presa con tranquillità e senza fretta. La parola che si sente ripetere più spesso? POMALO! (Don’t worry…!)


 



9 Luglio, terzo giorno di corso


La prima attività del terzo giorno di corso si svolge all’interno del Museo Etnografico di Split: la nostra task è quella di usare Google lens per ricavare notizie su alcune opere esposte, cercare una bambola all’interno del museo e fotografarla per renderla poi protagonista dell’attività in classe con Chatter pix kids, e  infine salvare sul nostro cellulare immagini di particolari che troviamo interessanti e che serviranno da base per l’utilizzo di Pic collage. 

Rientrati a scuola, ci hanno appunto suggerito alcuni utilizzi educativi di queste tre app: le visite ai musei possono risultare noiose per gli alunni, ma attraverso l’utilizzo di digital tools è possibile stimolare la loro curiosità, incrementare le loro conoscenze attraverso attività divertenti, e lasciare re poi spazio alla loro creatività, portando ad una ricaduta in classe della visita museale o di una qualsiasi uscita didattica nel territorio. 


Nel pomeriggio, insieme alle colleghe polacche, siamo andate a visitare la città di Trogir (Traù), anch’essa patrimonio UNESCO, ad appena 25 km da Split. La piccola città possiede uno dei centri storici meglio conservati di tutto l’Adriatico: le sue strette strade e le sue architetture, eredità del tempo in cui fece parte dei territori della Repubblica di Venezia, sono letteralmente un museo a cielo aperto. Camminare per le sue vie, ammirare il portale occidentale della cattedrale di San Lorenzo (uno dei migliori esempi di scultura romanica in Dalmazia), la torre dell’orologio e il suo municipio, è come fare un tuffo in un passato lontano. Alla bellezza delle sue “pietre” e dei suoi angoli silenziosi e poetici, si aggiungono la vivacità delle viuzze che ospitano ristoranti e negozi, e l’aria frizzante del porto e del lungomare: una fusione armoniosa che crea un’atmosfera incantevole che non lascia indifferenti.




        

      


                                                          
10 Luglio, quarto giorno di corso


Stamattina ci hanno insegnato l’utilizzo di Book Creator: è uno strumento didattico da utilizzare  per la pubblicazione di audio, video, fumetti con immagini o libri da leggere. Anche in questo caso ci hanno invitato a salvare foto e video durante una passeggiata nella old town, e poi in classe ad utilizzare l’app e a creare in gruppo qualche pagina digitale di un libro digitale con le immagini salvate, da mostrare agli altri. Ho trovato l’app che davvero interessante stimolante per il suo utilizzo in classe. 



11 Luglio, quinto e ultimo giorno di corso


La mattina inizia con la visita di una scuola pubblica a Split. Abbiamo così l’occasione di vedere di persona come sono gestiti gli spazi e le aule all’interno degli Istituti scolastici. Noto subito la presenza di tanti laboratori differenti e aule dedicate: c’è però da considerare che si tratta di una scuola storica molto grande e spaziosa, in centro, che negli ultimi anni ha visto diminuire il numero degli alunni e di conseguenza si è ritrovata ad avere molte aule libere da destinare ai laboratori. 

Successivamente siamo rientrati alla scuola della Teacher Academy e abbiamo avuto il tempo di utilizzare e di comprendere il funzionamento di un’ultima app, Blooket: si tratta di una sorta di Kahoot, ma più dinamico e divertente.

Sono seguiti la consegna dei nostri attestati e un buffet di saluti. 




12 Luglio, sesto giorno, attività culturale


Per questo ultimo giorno di permanenza la Teacher Academy ha organizzato una visita culturale alla città di Sibenik, un altro gioiello patrimonio dell’UNESCO. Come tante città della Croazia, anche questa ha un passato caratterizzato dalla dominazione veneta, ottomana, italiana e iugoslava. Nella sua architettura, tutta la sua bellezza. Una città che si sviluppa in verticale, abbarbicata su una collina a ridosso del mare, un labirinto di scale di pietra che emana un fascino antico e romantico. Una guida ci ha raccontato la sua storia e mostrato i luoghi più caratteristici della città, che poi abbiamo avuto modo di girare in autonomia. Poi il rientro a Split per un ultimo saluto alla città prima della partenza dell’indomani. 




     

Considerazioni finali


Questo corso metodologico mi ha lasciato sicuramente tanti spunti interessanti, ponendomi di fronte all’utilizzo di strategie didattiche più giocose e dinamiche attraverso l’utilizzo appunto di digital tools, alcuni noti, altri a me totalmente sconosciuti. Indubbiamente l’utilizzo di questi strumenti permette di insegnare la propria disciplina coinvolgendo da una parte gli alunni in modo attivo e creativo, stimolando la loro fantasia e approfondendo le loro competenze tecnologiche e digitali; dall’altra permettono agli insegnanti di trovare nuove strategie per  trasmettere i contenuti in maniera divertente, attraverso un mix piacevole di gioco e apprendimento. 

Due sole critiche al corso: il livello di inglese dei partecipanti era molto differente, in alcuni casi inferiore al B1, e questo ha comportato in alcuni momenti lentezza nelle attività e poca interazione. Le scuole che inviano i candidati ai corsi hanno la responsabilità di selezionarli tenendo conto del loro livello linguistico, in quanto non si tratta di una “vacanza”, ma di corsi di aggiornamento che necessitano di una preparazione linguistica adeguata. Nel nostro consorzio l’aspetto della preparazione linguistica è molto curata tramite test di ingresso e la richiesta di presentare eventuali certificazioni linguistiche, quindi rendermi conto dell’approssimazione di alcune scuole di altri paesi mi ha stupito. Infine, per quanto riguarda invece l’organizzazione del corso, a volte ci si dilungava molto all’aperto e  il tempo poi in classe per imparare l’utilizzo di alcune app a risultava tirato e non sempre adeguato. Avrei preferito una suddivisione dei tempi maggiormente equilibrata. 


A prescindere da queste ultime osservazioni l’esperienza è stata proficua dal punto di vista umano e professionale. Sicuramente questa settimana di corso avrà una ricaduta nella mia didattica, e nell’ambito del progetto ERASMUS avrò il piacere di condividere coi miei colleghi gli input interessanti che mi sono arrivati, col proposito di diffondere nuove buone pratiche che possano arricchire il bagaglio nostro e dei nostri studenti. 

Per concludere, per l’accoglienza ricevuta, il buon cibo, i luoghi incantevoli, le persone, gli spunti professionali, la condivisione… Hvala Split! (Grazie Spalato!






                                                                    

                                                                     

venerdì 5 settembre 2025

Formarsi per trasformare: a Dublino tra scuola, benessere e consapevolezza

Dublino mi ha accolto con il tramonto delle 22:00, regalandomi il sollievo di non dovermi muovere nella mia prima sera irlandese da sola e al buio. Si, da sola, perchè volevo che questa esperienza fosse formativa a 360 gradi, che mi costringesse a mettermi alla prova con un nuovo paese e con una lingua che non è la mia e che mi imponesse del tempo per dedicarmi a me stessa.



Dopo qualche peripezia e qualche intoppo sono finalmente arrivata nella mia stanza che si trovava nel Goldmith Hall, all’interno del Trinity College, cosa che ha sicuramente dato un enorme valore aggiunto alla mia esperienza.
Con un ritrovato spirito da studentessa universitaria ho goduto della vita all’interno del college: ogni singolo mattone avrebbe mille storie da raccontare, ogni albero ha ascoltato infinite conversazioni e centinaia di teste cariche di pensieri si sono appisolate sui verdissimi prati che circondano il campus, compresa la mia.



SUNDAY


Inizia la vita da prof/studentessa.

La mattina ho camminato quasi senza meta per la città, con l’obiettivo di respirare l’aria Irlandese. Ho osservato, ascoltato, assaggiato. Sono stata alla Christchurch Cathedral e ho persino deciso di partecipare alla funzione religiosa, sebbene io non lo sia. Ho apprezzato l’apertura dimostrata dalla comunità cristiana irlandese, che accoglie con queste parole chi sceglie di partecipare alla messa:


Our spiritual union is important and powerful.

Wherever in the world you come from, and whatever your religious belief may be, feel free to join us at Mass.”






La sera ho invece conosciuto i miei compagni di corso, sono rimasta subito contenta dal fatto che ci fossero pochi italiani, cosa che mi ha costretto a parlare in inglese all day long. La mia testa si è abituata abbastanza in fretta a pensare in una lingua diversa anche se buttare giù pensieri più complessi è stato comunque a volte difficile.

Della presentazione del corso, ho apprezzato in particolare due cose:

-l’idea di europa come comunità che può e che deve fare delle differenze culturali una ricchezza;

-l’idea di apprendimento fuori dalla classe;

-l’invito a esplorare e vivere la “European Dimension”.






MONDAY


Il corso che frequento, proposto da English Matters, ha un nome bellissimo “Mindfulness and Wellbeing in the classroom: Creating a positive learning climate”.

Stare bene. Creare un ambiente di apprendimento positivo. Mi chiedo: come affronteremo questi temi?

Una volta arrivati in aula, nell’Art Building del College, abbiamo iniziato il percorso con un’attività che ci ha permesso di conoscere qualcosa in più dei nostri compagni: creando con uno spago una rete di collegamento tra tutti, abbiamo a turno raccontato di noi, mettendo le basi per quel legame che è cresciuto giorno dopo giorno e attività dopo attività. Ecco, già vedo la creazione dell’ambiente di apprendimento positivo. Prendo nota. 

Abbiamo anche fatto la prima sessione di mindfulness che è stata però un po’ difficile per tutti, eravamo ancora troppo tesi, forse con troppi pensieri e con troppe aspettative da soddisfare.




Nel pomeriggio abbiamo invece fatto un’attività che ci ha permesso di visitare, suddivisi in piccoli gruppi, alcuni punti caratteristici della città. E’ stato molto interessante e utile per comunicare, scambiare idee, rilassarsi, parlare (eccolo, il wellbeing!).

Il mio gruppo era composto da Martina, che viene dalla Croazia, Marian che è spagnola e Tereza dalla Repubblica Ceca. Sfidando l’instabile clima irlandese abbiamo portato a termine il nostro compito, ecco qualche testimonianza:






TUESDAY


Le sessioni mindfullness di questa giornata sono state due, la prima che è partita prendendo spunto dal mondo del tai chi, è stata veramente bella, e mi è sembrato proprio il giusto approccio per poterla introdurre a scuola.

Abbiamo poi affrontato il tema della struttura del cervello e di tutti quei meccanismi che riguardano le emozioni. Ho cominciato ad apprezzare il fatto che in tutte le attività proposte, le docenti si preoccupavano di non perdere mai di vista l’esperienza personale di ciascun partecipante e la condivisione rendeva il tutto ancora più efficace e significativo.

Nel pomeriggio ci è stata proposta un’attività di storytelling molto interessante e molto utile da riportare a scuola nell’ambito di un lavoro sulle emozioni: in diverse stazioni dislocate in diversi punti dell’aula, allestite con fogli e penne particolari e diverse tra loro, ci è stato chiesto di scrivere delle riflessioni personali e segrete guidati da degli input proposti dalla docente, cosa che ha portato tutti quanti a fare una profonda riflessione su se stessi mettendoci di fronte all’importanza del “name it to tame it”, un modo di dire usato in psicologia (soprattutto con le emozioni) e che si riferisce al fatto che quando riconosci e dai un nome a ciò che provi, riesci anche a contenerlo e affrontarlo meglio. Riusciamo a dare un nome alle emozioni che proviamo? E i nostri studenti sono in grado di farlo? Questo quanto influisce sulla qualità dell’apprendimento?

La sera uscivo, tutti giorni. Passeggiavo per la città, godendomi l’atmosfera: la musica irlandese, il fresco, il sole e anche la pioggia.




WEDNESDAY


Anche il terzo giorno abbiamo iniziato la nostra lezione con la sessione di tai chi e mindfulness, che ha cominciato a diventare una piacevole routine. Di seguito, a partire dalla piccola storia “Who moved my cheese?” abbiamo affrontato diversi temi, tra tutti: intelligenza emotiva, empatia, ruolo dell’insegnante.



La sera abbiamo invece fatto un’altra attività fuori dall’aula, visitando la bellissima National Gallery e cercando tra i diversi quadri qualcosa che sentivamo ci rappresentasse.




Sono stata a vedere Riverdance 30 e l’ho adorato! E’ stato molto emozionante e ho realizzato due cose:

-amo la fierezza nello sguardo dei ballerini di danza irlandese. La loro passione, il loro orgoglio nell’essere parte di questa bellissima tradizione;

-guardare spettacoli di danza dal vivo è una delle attività più mindfulness per me.



THURSDAY


Ecco il piccolo mantra che abbiamo ripetuto ogni giorno nella Mindfulness:


May you be safe, may you be happy, may you be healthy, may you be at peace”

“May I be safe, may I be happy, may I be healthy, may I be at peace”.


Durante questa giornata abbiamo fatto un’attività sulle “etichette”: quanti dei nostri studenti etichettiamo? Quanti si etichettano da soli? Quanti invece sono etichettati dai compagni o dalle famiglie? Cosa vuol dire vivere con un’etichetta addosso, soprattutto se non ti rappresenta?


La sera ho invece camminato per chilometri per raggiungere la Guinness Storehouse e poi di seguito visitare la St. Patrick Cathedral. Camminare mi permette di vivere al meglio la città, passando da quartiere a quartiere, scoprendone le differenze e apprezzandone la bellezza.







FRIDAY


Il venerdì è stato il giorno della gita a Glendaloch, la “valle dei due laghi”, un sito monastico in una valle glaciale situata nelle Wicklow Mountains. Il monastero, fondato nel VI secolo da San Kevin, eremita e santo irlandese, è stato uno dei più importanti centri religiosi e culturali d’Irlanda medievale. E’ tuttora una meta di pellegrinaggio e meditazione e noi ne abbiamo approfittato per una sessione di mindfulness nella natura, che è stata la perfetta conclusione di questo percorso.







SATURDAY 


L’ultimo è stato il giorno dedicato alle presentazioni di tutti i corsisti relativa all’esperienza appena conclusa. 

E’ stato un interessante momento di condivisione nel quale abbiamo ascoltato le presentazioni di tutti gli altri colleghi, ma ho amato il fatto che il mio gruppo abbia deciso di mandare sullo sfondo le diverse presentazioni e, invece di esporle, abbiamo preferito coinvolgere tutta la platea nel tai chi.

We went out of script and it was amazing!



Per concludere, 3 motivi che hanno reso speciale e altamente formativa questa esperienza:

  1. Le insegnanti di English Matters erano molto preparate, hanno progettato e proposto delle attività molto interessanti, stimolanti e funzionali a quello che era l’obiettivo finale del corso. Ho apprezzato in particolare la loro gentilezza nel rispettare tutti i bisogni dei diversi partecipanti nei diversi momenti.
  2. La possibilità di alloggiare all’interno del Trinity College è stato per me un grande valore aggiunto. Non tanto per la comodità, quanto per il poter vivere un’esperienza a 360 gradi.
  3. Nel mio gruppo eravamo solo 3 italiani, quindi la possibilità di sperimentare la European dimension è stata facilitata.

Sono felice di aver appreso delle attività con le quali introdurre i miei studenti alla mindfulness e sono felice di aver sperimentato il potere di un ambiente di apprendimento positivo.


E’ stata sicuramente una bellissima esperienza, che sono contenta di aver fatto da sola. Sono arrivata “di corsa” con ancora nella testa migliaia di pensieri, compiti, cose da fare e a cui pensare e gradualmente invece ho trovato lo  spazio per me stessa e per il presente. Beneficiare di questi momenti mi ha fatto capire ancora di più quanto sia importante anche per i nostri studenti avere degli spazi e dei momenti nei quali possano prendersi cura di loro stessi. Di quanto sia importante sostenerli nella scoperta, nel riconoscimento, e nella regolazione delle emozioni. Ho imparato che “it’s ok not to be ok”. 

Mi sono immersa nella dimensione europea: ho parlato, ho ascoltato. Mi sono aperta a questa esperienza e accolto tutto quello che ne è derivato, qualche pianto, tante risate, tantissime idee. 



Split, Croazia, Digital Tools for Cultural Heritage Education, 6-13 Luglio 2025

Dopo l’esperienza dello scorso anno a Galway, quest’anno ho partecipato nuovamente all’ ERASMUS+, a Split, in Croazia, dove ho seguito il co...