lunedì 14 luglio 2025

A student in Dublin - July 2025

La nostra esperienza da studentesse Erasmus inizia con un viaggio della speranza di trentasette fermate che ci ha portato dall'aeroporto al nostro studentato, nella tranquilla Brickfield lane di Dublino. La prima sera ci ha accolto un bel clima autunnale che ci ha fatto ben sperare per i giorni successivi. Purtroppo era una pia illusione perché già dal giorno successivo è apparso un bel sole che ci ha accompagnato per tutta la settimana, un picco di caldo che ha reso felici gli irlandesi, ma un po' meno noi sarde che avevamo messo in valigia i maglioncini. 

Il primo giorno di scuola è stato emozionante per tutte, io personalmente avevo una buona dose di ansia da prestazione per quanto riguardava il placement test. Sono consapevole di avere un buon livello nel parlato della lingua inglese, ma avevo comunque paura di fare scena muta. 

L'accoglienza con i croissant e i succhi di frutta ha comunque aiutato ad allentare la tensione e lo speaking test è andato benissimo. Abbiamo tutte atteso l'assegnazione alla nostra classe (in base al livello riscontrato) ammirando dalla finestra una bellissima volpe, ospite - insieme alla sua famiglia - dei giardini della scuola. 

Nella mia classe ho trovato persone desiderose di esporsi e di parlare in lingua inglese, infatti - nonostante fossimo quasi tutte italiane - la nostra lingua madre è stata bandita, permettendoci di fare un'esperienza immersiva. 

L'insegnante del primo giorno stava solo sostituendo quelli che sarebbero poi stati i nostri insegnanti della settimana, ossia Paddy (diminutivo di Patrick) e Karen. Il primo irlandese, la seconda americana. Questo ci ha consentito di cogliere le differenze tra le due pronunce. Non ho avuto nessuna difficoltà nella comprensione, e incredibilmente anche il mio cervello si è subito adattato alla conversazione esclusivamente in lingua inglese. 

Gli argomenti trattati nel mio corso erano sempre di un certo spessore, come gli stereotipi di genere e il gender pay gap, ma fortunamente negli ultimi giorni c'è stato anche spazio per argomenti più leggeri come serie tv, libri e musica.

L'attività culturale del primo giorno - che si svolgeva nel pomeriggio - è stata l'orientation tour, forse l'attività che ho amato meno, in quanto si trattava di una camminata di due ore che partiva dalla periferia di Dublino (la sede della scuola era nel quartiere di Rathmines) per arrivare in centro.

Eravamo accompagnati dalla guida Sean che ci dava qualche informazione sulla zona e sui palazzi che incontravamo nel nostro cammino, per poi arrivare nella parte più interessante e centrale - e cioè al parco di Saint Stephen - a fine attività. Questo non ci ha consentito di fare un tour dei luoghi più simbolici di Dublino, ma abbiamo comunque concluso in bellezza con una Guinness offerta dalla scuola in un pub vicino al famoso Temple bar (ma non al Temple bar vero e proprio in quanto "too expensive"). Chi non ama la birra, come me, non veniva comunque escluso e poteva bere dei soft drink. 




A cena finalmente un po' di relax in un pub tipico irlandese con le mie compagne di viaggio. Abbiamo visto i balli irlandesi dal vivo e mangiato del buonissimo cibo. 

Il secondo giorno di scuola è stato un giorno carico di novità per me, due nuovi insegnanti e - nonostante la stanchezza - tanti stimoli. Una full immersion nella lingua inglese tanto che anche durante la pausa il mio cervello aveva difficoltà a tornare all'italiano. 




Nel pomeriggio - dopo un veloce pranzo a base di toastie  (gli irlandesi chiamano così il nostro toast al prosciutto e formaggio) e l'immancabile Coca Zero - abbiamo visitato la Saint Patrick Cathedral in autonomia, ma con la guida fornita dall'app. Io e le mie compagne di viaggio ci siamo poi godute il parco attorno alla cattedrale, scattando delle foto anche in compagnia della nostra nuova amica francese Ameline. 


Finalmente poi abbiamo avuto un po' di tempo per lo shopping. E poi, esauste, da brave italiane all'estero, abbiamo optato per una pizzeria rinomata per cena. 

Il terzo giorno la stanchezza delle giornate piene di lunedì e martedì si è fatta sentire, ma il burro dei croissant della colazione ci ha garantito calorie sufficienti per affrontare le lezioni della mattina e le danze irlandesi della sera. 
Esperienza, quest'ultima, davvero divertente, che sicuramente si aggiudica il premio come migliore attività pomeridiana della settimana. 



Un caldo devastante ci ha accolto la mattina del quarto giorno. Per gli irlandesi una novità, una stranezza e anche una gioia. Per noi che avevamo portato speranzose le giacche autunnali, un po' una delusione. A scuola anche gli insegnanti hanno mostrato segni di cedimento di fronte a queste temperature inaspettate, ma le lezioni sono proseguite con l'entusiasmo di noi studentesse, tutte ansiose di conversare in lingua inglese, mettendo in mostra la nostra pronuncia, non proprio impeccabile. Il giovedì si è parlato della presentazione conclusiva che avremmo dovuto fare il giorno dopo, i docenti ci hanno dato gli argomenti da trattare, tra cui  il più gettonato è stata la comparazione tra le tradizioni e gli usi irlandesi e quelli della propria regione o paese di provenienza. Essendo quasi tutte italiane la maggioranza ha scelto di parlare della propria regione, in quanto la cultura si differenzia a seconda delle varie zone della penisola. 

La sera - nel tanto atteso pomeriggio libero - ci siamo separate in piccoli gruppi e io ed altre tre compagne di viaggio abbiamo visitato la casa natale di Oscar Wilde, la cui travagliata storia ha affascinato tutte. 

Dopo un rigenerante giro nei negozi di Dublino all'insegna dei saldi,  appuntamento con tutta la nostra brigata per cena in un suggestivo pub, che un tempo era una chiesa sconsacrata, dove abbiamo mangiato godendoci un bellissimo spettacolo di musica e balli irlandesi. 

Mi sembrava di essere a Dublino da tanto tempo - e non solo da pochi giorni - quando è arrivato il venerdi, l'ultimo giorno di lezione. 
Con un po' di malinconia abbiamo mangiato i croissant burrosi della colazione e ci siamo preparate ad affrontare la giornata finale delle presentazioni. 
Io ho usato Canva e ho preparato delle slide sulla Sardegna, partendo dalla descrizione degli stereotipi fino ad arrivare ad una comparazione tra tradizioni irlandesi e sarde, due isole unite da una forte identità, una propria lingua e un pizzico di spirito indipendentista. 
Anche le altre mie compagne di classe hanno presentato le loro regioni e alcuni festival tipici dei loro paesi d'origine, è stato interessante conoscere altre realtà italiane. 
Con orgoglio, infine, abbiamo ritirato tutte i nostri certificati conclusivi. 


Nel pomeriggio abbiamo visitato il Trinity college, con la sua bellissima "library" (la famosa Long room era però stata svuotata dai libri per ragioni di restauro) e il  perfettamente conservato book of Kells. Fortunatamente avevo già avuto occasione di visitarla in un precedente viaggio, quando ancora i libri erano al loro posto. 
Il Trinity mantiene comunque il suo fascino anche all'esterno, con il campus e i giardini che mi hanno fatto venire voglia di tornare studentessa universitaria. 



Questa settimana intensa, stimolante, stancante, ma anche divertente e arricchente si è conclusa sabato al Malahide Castle, con la gita finale organizzata dalla nostra scuola Atlas. Io avevo già visitato il castello durante il mio viaggio in Irlanda di tre anni fa, ma è stato comunque interessante rivederlo insieme alle mie colleghe. 



Con un po' di malinconia, ma anche con la mente arricchita da questa fantastica esperienza, abbiamo salutato Dublino domenica mattina, ripromettendoci di rifare la domanda per Erasmus anche nei prossimi anni, perché "non si sa mai che ci prendano".









Nessun commento:

Posta un commento

A student in Dublin - July 2025

La nostra esperienza da studentesse Erasmus inizia con un viaggio della speranza di trentasette fermate che ci ha portato dall'aeroporto...